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designed by Lorenzo Nardis
Chiesa di S.Mario alla Torretta
navata centrale
SERVIZI OGGETTO DI INCARICO :
Progettazione, d.l. e coordinamento sicurezza per la realizzazione del plesso parrocchiale di S.Mario alla Torretta
COMMITTENTE:
Curia Arcivescovile di L'Aquila
STRUTTURE:
Ing.Enrico Marcantonio , Ing.Santino Cucchiella
IMPIANTI:
Ing.Paolo Paolucci
OPERE ARTISTICHE:
Prof. Francesco Pietropaoli - Prof. Marino di Propsero
IMPRESA ESECUTRICE
Lattanzi Costruzioni s.r.l.
ANNO: 2012
La conformazione estremamente vincolante del terreno sotto il profilo altimetrico, caratterizzata da un dislivello di circa 7 metri lungo l’asse nord-sud e la relativa esigua consistenza della superficie utilizzabile, soli 2900 mq, unitamente al non facile rapporto spaziale con la via principale d’accesso, rispetto alla quale il sito risulta in parte depresso, ha reso necessario il superamento di tali condizioni con la distribuzione dei volumi su più livelli, contenendo, per quanto possibile, la superficie di copertura. Ubicando, pertanto, su più livelli spazi non strettamente legati al Culto, quali aule per catechesi, salone parrocchiale e la casa canonica, si è potuto in tal modo dare ugualmente spazio all’esterno al Sagrato con l’ampio atrio d’ingresso, e al porticato che, in tangenza della chiesa e del campanile, collega all’esterno i due livelli del complesso parrocchiale. Nella parte interrata, è stato realizzato un ampio parcheggio, mentre nella zona contigua semi interrata sono stati collocati gli uffici della curia che avevano perso le proprie sedi dopo il sisma del 6 aprile 2009. Sotto il profilo architettonico, all’esterno, si è operata una scelta di grande semplicità, componendo volumi puri, espressivi delle funzioni ad essi affidati: la facciata, parallelepipedo che si incastra tra la cappella feriale ed il battistero, è intesa quasi come una reperto-citazione della tipica facciata quattrocentesca aquilana; l’abside semicilindrica che si genera estraendo il proprio volume dalla parete di fondo della chiesa, diviene fondale prospettico della luce che canalizza dall’alto; la cortina compatta dei prospetti laterali scandita dalle ampie paraste semicilindriche evidenzia con la presenza delle grandi aperture circolari sovrastanti la copertura, il tema fondamentale della qualità e della sacralità della luce che il progetto evoca all’interno dell’aula. Uno degli elementi più significativi dello spazio interno è costituito dall’utilizzo dalla luce zenitale che filtra attraverso i camini di luce posti a livello di copertura che illuminano le pseudo navate laterali e nel convogliatore scultura posto al di sopra dell’altare, nell’area presbiteriale. Il corpo principale dell’edificio religioso, è scandito in successione dall’atrio caratterizzato da un grande oculo circolare, luogo di mediazione tra il sagrato e i volumi del battistero e della cappella feriale i cui ingressi interagiscono proprio su questo spazio. Il portico, tangente alla chiesa e che invade il sagrato, funge da collegamento e segno di continuità con i locali parrocchiali, collegando alla base il campanile isolato, segno di riconoscimento a distanza di tutto il complesso parrocchiale. All’interno, l’aula maggiore, introdotta dall’ampia vetrata tripartita e dal taglio verticale nella parte superiore della facciata, è costituita da un’ unica navata rettangolare e da pseudo navate laterali, definite da setti murari rettilinei con tre cavità architravate.